Quella che segue è la traduzione del post, di cui è visibile l’originale in foto, che commenta la conferenza di Kobe dell’8 settembre 2025, circa la percezione della figura di Kano Jigoro all’estero. Lo scritto è del Sig. Ichii Hayato, economista (il primo giapponese laureatosi alla Bocconi di Milano) e persona dalla cultura poliedrica e raffinata, nonché Senior Advisor della A.C.G.I. ( Associazione Culturale Giappone Italia).
Nel caldo persistente della serata di lunedì 8 settembre, presso la straordinaria galleria d'arte “FLORE” a Kitanozaka, nel quartiere Sannomiya di Kobe, si è tenuta una splendida conferenza tenuta da un relatore italiano.
Il relatore era il Maestro Alessio Oltremari, judoka italiano con il grado di settimo dan. Egli promuove il judo in Italia trasmettendo ai suoi allievi gli insegnamenti di Jigoro Kano, fondatore del Kodokan Judo.
Questa conferenza è stata organizzata dalla Società di Ricerca sulla Cultura Italiana del Kansai come secondo incontro periodico.
Ciò che mi ha colpito di più nella conferenza del Maestro Oltremari, prendendo a prestito le sue stesse parole, è stato: "Ciò che mi ha attratto di più del Judo non è stato il suo aspetto sportivo. Sono stato affascinato dall'idea che attraverso il Judo si potesse diventare persone migliori. Gradualmente, ho iniziato a interessarmi alla cultura giapponese, al Budo e al pensiero del Maestro Jigoro Kano. Naturalmente, ho partecipato a gare sia nazionali che internazionali, ma questi erano un mezzo per imparare il judo, non il fine ultimo. Credo che dovremmo diffondere il carattere essenziale del Judo, il suo legame con il Budo e penso che dovrebbe essere trasmesso maggiormente alle giovani generazioni che il Judo è una “via” per affinare lo spirito più che un semplice sport. Desiderando promuovere il concetto di jita kyōei, (io e gli altri insieme per progredire), trasmesso dal Maestro Jigoro Kano, non solo considerando il judo come uno sport da combattimento, sto promuovendo una serie di attività in Italia per metterlo in pratica. Spero che possano crescere le opportunità di scambio tra giovani e istruttori fra Giappone e Italia, costruendo relazioni di amicizia e fiducia reciproca, per studiare insieme il Judo ed esplorarne i suoi profondi valori".
Queste sono state le sue parole.
Al termine della conferenza, non solo io, ma tutti i partecipanti abbiamo applaudito fragorosamente, e l'applauso ha risuonato nella galleria.
Ho sentito fortemente che questo è stato un autentico scambio culturale tra Giappone e Italia, realizzato attraverso un'arte tradizionale giapponese, quale è il Judo.
Desidero esprimere il mio più profondo rispetto al Maestro Alessio, che ha dedicato tanti anni della sua vita al Judo, guidato da ideali così nobili.
Dopo la conferenza, ci siamo recati al bar italiano “Roma Shoten”, nel seminterrato della stazione di Kobe Sannomiya, per uno splendido aperitivo.
Ad accompagnare questa visita in Giappone c'erano anche i colleghi insegnanti di judo Sig. Andrea Davi e Sig. Romeo Dalmastri, il Sig. Salim Oltremari (figlio del Maestro Alessio) e la Signora Gianna Giraldi, che ha fatto da interprete e si è unita al gruppo dei partecipanti. Abbiamo così goduto della conversazione, assaporando il vino italiano e la cucina italiana-giapponese.
Tra l’altro, è stata una grande fortuna poter ascoltare una conferenza sullo scambio culturale tra Giappone e Italia proprio qui a Kobe, culla della cucina italiana nel Giappone del dopoguerra, e poi aver potuto gustare un aperitivo con degli italiani in un wine bar italiano.
Il maestro Oltremari svolge attualmente un'intensa attività sotto l'egida dell'AICS (Associazione Italiana Cultura Sport), un'organizzazione riconosciuta dal governo italiano, insegnando ai suoi allievi la “Via” per affinare lo spirito attraverso il Judo.
Spero sinceramente che lo scambio culturale tra Giappone e Italia attraverso il Judo diventi sempre più frequente.